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Creative Week 2024 – Tanta energia e vitalità non passano inosservate
Creative Week 2024 – Un meraviglioso Dedalo di note musicali
Creative Week 2024 – Lui è un bravo cantautore indipendente e sa accettare sfide complesse…
Ha un nome d’arte. Iniziale maiuscola, come dovuta ai nomi propri di persona. Ha scelto la radice abbandonando la desinenza. Le tre lettere del nome nelle arti marziali identificano i diversi livelli di abilità o di esperienza che si possono acquisire in una disciplina.
Il canto e la musica l’accompagnano fin dalla più tenera età. Cantautore indipendente quartese, privilegia la lingua inglese nei brani rock e metal e nel suo ultimo disco “Hangar”.
Appartiene a una generazione che vuole farsi sentire.
Accetta le sfide più ardue e impossibili perché il suo vero nome in ebraico significa “il mio giudice è Dio”.
Creative Week 2024 – Un bravo rapper impugna il microfono e il feeling con il pubblico è assicurato
Creative Week 2024 – Avere una chitarra per amica…
Creative Week 2024 – All’Open Mic si partecipa da protagonisti!
Per una intera settimana hanno seguito un laboratorio di canto. La prima volta nella loro vita nasce dall’aver accettato un’opportunità e una sfida. All’open mic non volevano partecipare da spettatori, ma da protagonisti. Hanno scelto di loro iniziativa una canzone, l’hanno condivisa e hanno puntato tutte le loro energie e il tempo disponibile sul brano “ovunque sarai” di Irama. Chissà se la scelta condivisa dal variegato gruppo interculturale di bambine e bambini italiani e stranieri sia stata determinata dall’emozione che può suscitare la perdita di una persona cara come la nonna oppure dal fascino che suscita una ballad romantica con brani poetici-musicali. Fatto sta che una didattica interculturale della musica non può prescindere da una pedagogia attiva e partecipe anche per il solo fatto di riuscire a trovare la giusta tonalità esercitandosi in gruppo con il karaoke.
Creative Week 2024 – L’esibizione della piccola grande Mikal
Mikal è una bambina di nove anni molto vispa e intelligente.
Senza nessun timore riverenziale e alcun micro-panico, ha suonato il pianoforte e si è sottoposta ad una breve intervista. Ha presentato una trilogia musicale, con brevi arpeggi di ritmo differente su scala maggiore discendente. Alle sue composizioni ha dato tre nomi: stella, buio, costellazione.
C’è una parola che è profondamente legata alle stelle, che ognuno di noi nelle notti di mezz’agosto esprime segretamente: desiderio.