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Creative Week 2024 – Una settimana creativa in musica…

Terminiamo i post di questa settimana creativa dedicata alla musica. Grazie a tutti coloro che hanno partecipano e contribuito al successo dell’iniziativa. Un grazie particolare a Sonia per aver condotto magistralmente la serata nel rispetto dei tempi e del ritmo e per aver coinvolto artisti talentuosi.
Al prossimo evento dedicato alla pittura.

Creative Week 2024 – L’inatteso è sempre dietro l’angolo. Qualcosa che non ti aspetti e che succede

Sono sufficienti due tamburi (Djembe) e la presenza in sala di due valenti percussionisti: Benjamin, camerunense, e Suma, guineano, per una performance che diventa pratica d’estasi in una dimensione misterica, dove musica, danza e teatralità si fondono. Sarà l’ebbrezza della musica che porta fuori in un’altra dimensione, che fa uscire dalla quotidianità per sfuggire alla normalità. Un richiamo troppo forte per rinunciare al fascino del ritmo e del coinvolgimento nella danza che ha forti riferimenti simbolici legati al sacro e ai principali eventi della vita individuale e sociale.

 

 

Creative Week 2024 – La giovanissima Yama non è una ballerina, ma aspira ad esserlo

Non è una campionessa di sport, ma si impegna nel praticarlo.
Non è una cantante, ma non disdegna il canto.
Fronteggia limiti, ostacoli, difficoltà, pregiudizi con grande resilienza.
Ama sé stessa e sa farsi scivolare le cose di dosso.
Ha chiesto il microfono e ha dato il la al karaoke sulla base del brano “come un pittore” di Modà.
É riuscita nel suo intento. Arrivare dritta al cuore con la forza del colore.
Alla fine ha salutato.
Ciao, semplicemente, ciao.
Grande!

Creative Week 2024 – Un uomo e la sua chitarra

Una delle visioni più accattivanti del paesaggio umano quartese è l’uomo con la chitarra.
Si muove regolarmente a piedi. Una vita in relazione simbiotica con la chitarra in spalla, pronto a cogliere ogni occasione per suonare e cantare. Strade, incontri e crocevia, soste e ripartenze. Guidato da una passione viscerale e dal desiderio di dar forma ad un mondo migliore e alle relazioni umane attraverso le parole e la musica. Alla chitarra dedica cura e delicata attenzione. Le casse e le corde non le percuote. Le accarezza.
In questo lungo viaggio senza meta, il suono e le melodie indicano la strada. Nascono così incontri musicali che intersecano il locale e il globale, oltre il limite fisico del mare che isola la Sardegna ma non la forza della sua cultura, il fascino della tradizione e la potenza musicale della lingua parlata.
Fabio ci propone una cover in sardo di Perfect di Ed Sheeran, rivisitato in lingua logudorese da Soleandro. Il titolo della canzone è Savitri (cantico d’amore), che affonda le sue radici nella cultura vedica. Esempio di come la musica apre a profonde ibridazioni nelle sue diverse connessioni con la vita umana e favorisce l’incontro e lo scambio con i processi di altre culture e visioni del mondo.

Creative Week 2024 – Tanta energia e vitalità non passano inosservate

I grandi artisti si riconoscono da tanti piccoli particolari.
Per Marta Money la musica e il canto rappresentano una scelta di vita che si sviluppa nell’intreccio tra passione e talento. In quello che fa, ci mette tutta sé stessa: mani, testa, cuore e voce.
“Sono nata due volte” è un brano allegro, ben ritmato e deciso che è stato molto apprezzato dal pubblico in un’atmosfera che la cantante ha definito intima e avvolgente. Per curare la relazione con il pubblico ed entrare in sintonia Marta inizia a raccontare la leggenda metropolitana della giovane cantante con il cappello, che fa tanto country style. Nota una manina alzata e interrompe il racconto per consentire alla bambina di prendere la parola. Un’esile vocina si limita a dire “brava”. Una tenera parola che va dritta al cuore della cantautrice e una lacrima sul viso tradisce l’emozione.
Applausi a scena aperta ed ecco svelata la leggenda.
La giovane cantante è brava a cantare anche senza cappello.

Creative Week 2024 – Un meraviglioso Dedalo di note musicali

Si presenta parlando di quanto è difficile la convivenza e lo stare insieme anche tra fratelli. Poi scopri un’attitudine di grande socievolezza, che traspare dai suoi brani di cantautore e dal sapiente coinvolgimento relazionale con il pubblico.
Ha un nome d’arte mitologico. Dedalo, mitico architetto e inventore, padre di Icaro. Anche il nostro mitico cantautore costruisce sapientemente ogni suo brano, che considera come un figlio sul quale ha trasmesso l’anelito di volare in alto con le emozioni.
Nella dimensione più terrena Dedalo è un groviglio intricato di strette vie, in cui è facile perdersi. E d’incanto si materializza il bel brano “la via del ritorno” con musicalità lusitane che ricordano il fado e la saudade.
La musica, come la vita, è fatta di incontri e di ritorni.

Creative Week 2024 – Lui è un bravo cantautore indipendente e sa accettare sfide complesse…

Ha un nome d’arte. Iniziale maiuscola, come dovuta ai nomi propri di persona. Ha scelto la radice abbandonando la desinenza. Le tre lettere del nome nelle arti marziali identificano i diversi livelli di abilità o di esperienza che si possono acquisire in una disciplina.
Il canto e la musica l’accompagnano fin dalla più tenera età. Cantautore indipendente quartese, privilegia la lingua inglese nei brani rock e metal e nel suo ultimo disco “Hangar”.
Appartiene a una generazione che vuole farsi sentire.
Accetta le sfide più ardue e impossibili perché il suo vero nome in ebraico significa “il mio giudice è Dio”.

Creative Week 2024 – Avere una chitarra per amica…

Una chitarra per amica. Fedele e immancabile compagna di una bella voce con alta potenzialità.
Fin dai tempi del liceo la voce di Eleonora faceva bella mostra di sé nel coro giovanile “Clara voce”.
A distanza di anni, ritornare nella grande sala di Arcoiris, luogo di tanti ricordi legati all’esperienza di Alternanza suola lavoro con i bambini del doposcuola, un po’ emoziona.
Ma Eleonora conosce le regole della comunicazione e applica le tre C alla sua esibizione canora: chiara, concisa e convincente.

Creative Week 2024 – All’Open Mic si partecipa da protagonisti!

Per una intera settimana hanno seguito un laboratorio di canto. La prima volta nella loro vita nasce dall’aver accettato un’opportunità e una sfida. All’open mic non volevano partecipare da spettatori, ma da protagonisti. Hanno scelto di loro iniziativa una canzone, l’hanno condivisa e hanno puntato tutte le loro energie e il tempo disponibile sul brano “ovunque sarai” di Irama. Chissà se la scelta condivisa dal variegato gruppo interculturale di bambine e bambini italiani e stranieri sia stata determinata dall’emozione che può suscitare la perdita di una persona cara come la nonna oppure dal fascino che suscita una ballad romantica con brani poetici-musicali. Fatto sta che una didattica interculturale della musica non può prescindere da una pedagogia attiva e partecipe anche per il solo fatto di riuscire a trovare la giusta tonalità esercitandosi in gruppo con il karaoke.